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Arrivo a Pachamama

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Et voila! Eccomi qui finalmente nella fantastica isola di La Palma (ovviamente ho capito immediatamente perche’ si chiama cosi’).
La chiamano anche “isola della primavera”, perche’ il clima qui e’ piu’ o meno sempre primaverile.
Il viaggio in bus da Santa Cruz (la capitale) a Los Llanos (la citta’ piu’ vicina a Tijarafe, dove si trova Pachamama) non lo dimentichero’ mai.
Anche se ero stanchissimo per aver passato una notte insonne a Barcelona, aver preso 2 aerei per arrivare qui, il panorama che ho incontrato durante il tragitto e’ stato mozzafiato, indescrivibile.
Abbiamo percorso il perimetro di meta’ isola, costeggiando il mare, dall’alto delle montagne.
Sul tragitto non c’era alcun villaggio, quindi tutto in piena “naturaleza”.

Sono stato accolto con affetto e simpatia dalla famiglia Pachamama, in questo momento il progetto e’ pieno zeppo di volontari, siamo attualmente in 10, provenienti da ogni parte d’Europa.
Ci sono ovviamente molte cose da fare tutto il giorno, e ognuno si prende cura o si occupa di qualcosa in particolare, a parte quando c’e’ da fare un lavoro di gruppo.
Io come al solito sto iniziando a occuparmi della cucina, prossimamente di fare il pane, ma anche di occuparmi delle capre (mungerle, portarle al pascolo) e quindi alla produzione di formaggio, yougurt, ricotta, ecc..


Sono ovviamente superentusiasta e sto imparando poco a poco la mungitura (sembra un gioco da ragazzi, ma non lo e’, ci vuole molta pratica) con il master Olivier, che tutti i giorni pazientemente mi accompagna e mi segue.
Il pascolo poi e’ una figata, mi da un senso di liberta’ incredibile, ho il tempo di stare con me stesso, a volte riflettere, a volte solamente “sentire” cio’ che mi circonda o “ascoltare” me stesso, e’ uno dei momenti della giornata che amo di piu’.

Ogni giorno cerco di apprendere un po’ di piu’ sulle piante, le erbe, i fiori, le verdure, e mi rendo conto sempre piu’ di quanto tempo ho perso indirizzando tutte le mie energie solo per cercare di guadagnarmi la vita cercando di creare denaro per sopravvivere. Nel mentre mi sono perso l’apprendimento base che ogni essere umano dovrebbe conoscere per andare incontro ai suoi bisogni primari, ovvero le piante e il cibo.

Con vergogna mi rendo conto sempre piu’ di quanto sono ignorante in materia, avendo visto fin da bambino le verdure solamente nei mercati o supermercati, e non avendo la minima idea di cosa sono e da dove vengono e come crescono queste piante.

Come volontario di Pachamama ho avuto accesso ad un tepee indiano tutto per me, che sara’ la mia casetta, o meglio la mia stanza da letto per il prossimo mese!


Sto preparando un articolo piu’ dettagliato per descrivere meglio cio’ che sto vivendo e come funziona il progetto, per il momento posso accedere ad internetsolamente dalla biblioteca di Tijarafe, che dista una decina di km da Pachamama

Ah, dimenticavo: leggendo il mio blog una cara amica che non sentivo da tempo mi ha contattata chiedendomi suggerimenti e consigli per preparare il suo viaggio, e mi ha confidato che leggendo il mio piccolissimo e semplicissimo blog le e’ venuta voglia di prendere uno zaino e partire!
Ero davvero felice quando me lo ha detto, e’ esattamente cio’ che speravo succedesse a qualcuno di voi quando ho iniziato a scrivere!!

Grazie Angela, mi hai trasmesso tanto coraggio e un sacco di voglia di andare avanti!!